Guida ai monumenti di Angelo

Angelo
Guida ai monumenti di Angelo

Visite turistiche

A poche centinaia di metri dal nostro appartamento, seguendo la Via Maqueda, vi troverete sulla destra uno splendido esempio di arte rinascimentale: la Fontana Pretoria. L’opera, che occupa la quasi totalità della piazza, fu realizzata da Francesco Camilliani a Firenze nel 1554 per il giardino del viceré spagnolo don Luigi Álvarez de Toledo y Osorio. Nel 1573 fu acquistata dal senato palermitano ma arrivò in città soltanto un anno dopo smontata in 644 pezzi. Le statue che rappresentano divinità pagane, allegorie e teste di animali, generarono all’epoca scalpore per le nudità, facendo nascere l’appellativo di fontana delle vergogne, com’è chiamata ancora oggi dai palermitani.
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Fontana Pretoria
Piazza Pretoria
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A poche centinaia di metri dal nostro appartamento, seguendo la Via Maqueda, vi troverete sulla destra uno splendido esempio di arte rinascimentale: la Fontana Pretoria. L’opera, che occupa la quasi totalità della piazza, fu realizzata da Francesco Camilliani a Firenze nel 1554 per il giardino del viceré spagnolo don Luigi Álvarez de Toledo y Osorio. Nel 1573 fu acquistata dal senato palermitano ma arrivò in città soltanto un anno dopo smontata in 644 pezzi. Le statue che rappresentano divinità pagane, allegorie e teste di animali, generarono all’epoca scalpore per le nudità, facendo nascere l’appellativo di fontana delle vergogne, com’è chiamata ancora oggi dai palermitani.
A circa 100 mt dall'alloggio, visibile direttamente dai balconi di casa, troverete l'arco di Cutò, passaggio attraverso il quale giungerete al famosissimo Mercato di Ballarò. Tra le cose da vedere a Palermo sicuramente non può mancare! Un giro per l'antico mercato di Palermo vi consentirà di poter acquistare spezie di vario tipo. Questo incantevole mercato è anche uno dei posti migliori dove iniziare a familiarizzare con lo street food palermitano. È possibile quindi assaggiare le panelle (frittelle di farina di ceci), crocchè o cazzilli (crocchette di patate), cipolle bollite o al forno, verdure lesse, polpo, quarume (interiora di vitello), panino con la meusa (milza). E' inoltre una tra le aree in cui si concentrano la maggior parte degli interventi di street art a Palermo.
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Ballarak
20 Via Saladino
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A circa 100 mt dall'alloggio, visibile direttamente dai balconi di casa, troverete l'arco di Cutò, passaggio attraverso il quale giungerete al famosissimo Mercato di Ballarò. Tra le cose da vedere a Palermo sicuramente non può mancare! Un giro per l'antico mercato di Palermo vi consentirà di poter acquistare spezie di vario tipo. Questo incantevole mercato è anche uno dei posti migliori dove iniziare a familiarizzare con lo street food palermitano. È possibile quindi assaggiare le panelle (frittelle di farina di ceci), crocchè o cazzilli (crocchette di patate), cipolle bollite o al forno, verdure lesse, polpo, quarume (interiora di vitello), panino con la meusa (milza). E' inoltre una tra le aree in cui si concentrano la maggior parte degli interventi di street art a Palermo.
Dai due balconi dell'appartamento è possibile ammirare la cupola della Chiesa di San Giuseppe dei Teatini. Splendido esempio di architettura barocca a Palermo, la Chiesa fu costruita tra il 1612 è il 1645 per l’ordine dei Padri Teatini. L’edificio occupa uno dei “quattro canti” di Piazza Villena. L’interno è maestoso e decorato da splendidi stucchi, affreschi e intarsi di marmi mischi.
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Church of Saint Joseph of the Theatine Fathers
SNC Via Vittorio Emanuele
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Dai due balconi dell'appartamento è possibile ammirare la cupola della Chiesa di San Giuseppe dei Teatini. Splendido esempio di architettura barocca a Palermo, la Chiesa fu costruita tra il 1612 è il 1645 per l’ordine dei Padri Teatini. L’edificio occupa uno dei “quattro canti” di Piazza Villena. L’interno è maestoso e decorato da splendidi stucchi, affreschi e intarsi di marmi mischi.
Piazza Villena o i “Quattro Canti”, anche questa vicinissima all'appartamento, è una pizza che si trova in pieno centro all’incrocio tra Via Maqueda e il “Càssaro”, la strada più antica di Palermo, oggi chiamata Via Vittorio Emanuele. I lavori per la realizzazione iniziarono nel 1608 in ragione delle nuove esigenze urbanistiche della città e la necessità di far spazio proprio alla nuova via Maqueda. I palazzi che costituiscono il prospetto segnano la suddivisione dei quattro rioni storici della città: Albergheria, Capo, La Loggia o Castellamare e Kalsa e le loro decorazioni sono articolate su quattro diversi livelli. In quello più in basso troviamo la rappresentazione dei quattro fiumi della città antica: Oreto, Kemomia, Pannaria e Papireto. Nei livelli superiori troviamo prima le quattro stagioni personificate da Eolo, Venere, Cerere e Bacco e salendo ancora le raffigurazioni di Carlo V, Filippo II, Filippo III e Filippo IV. Nell’ordine superiore troviamo infine le quattro sante palermitane: Cristina, Oliva, Ninfa e Agata protettrici dei quattro quartieri retrostanti.
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Quattro Canti
Via Maqueda
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Piazza Villena o i “Quattro Canti”, anche questa vicinissima all'appartamento, è una pizza che si trova in pieno centro all’incrocio tra Via Maqueda e il “Càssaro”, la strada più antica di Palermo, oggi chiamata Via Vittorio Emanuele. I lavori per la realizzazione iniziarono nel 1608 in ragione delle nuove esigenze urbanistiche della città e la necessità di far spazio proprio alla nuova via Maqueda. I palazzi che costituiscono il prospetto segnano la suddivisione dei quattro rioni storici della città: Albergheria, Capo, La Loggia o Castellamare e Kalsa e le loro decorazioni sono articolate su quattro diversi livelli. In quello più in basso troviamo la rappresentazione dei quattro fiumi della città antica: Oreto, Kemomia, Pannaria e Papireto. Nei livelli superiori troviamo prima le quattro stagioni personificate da Eolo, Venere, Cerere e Bacco e salendo ancora le raffigurazioni di Carlo V, Filippo II, Filippo III e Filippo IV. Nell’ordine superiore troviamo infine le quattro sante palermitane: Cristina, Oliva, Ninfa e Agata protettrici dei quattro quartieri retrostanti.
La Chiesa del Gesù, conosciuta anche come Casa Professa, è la prima chiesa che l’ordine dei gesuiti fece costruire in Sicilia. I primi lavori iniziarono nel 1564 e furono finalizzati ad incorporate le cinque chiese che occupavano l’area realizzando un edificio dallo stile severo in linea con il rigore dell’ordine. Appena 13 anni dopo i gesuiti decisero di modificare l’assetto della chiesa per renderlo un simbolo della potenze religiosa e politica dell’ordine. Furono così aggiunte le splendide decorazioni interne fatte da stucchi, marmi intarsiati e dipinti tra cui spiccano i bassorilievi scultorei dell’Adorazione dei pastori e l’Adorazione dei magi di Gioacchino Vitaliano su disegno di Procopio Serpotta.
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Church of the Gesu
21 Piazza Casa Professa
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La Chiesa del Gesù, conosciuta anche come Casa Professa, è la prima chiesa che l’ordine dei gesuiti fece costruire in Sicilia. I primi lavori iniziarono nel 1564 e furono finalizzati ad incorporate le cinque chiese che occupavano l’area realizzando un edificio dallo stile severo in linea con il rigore dell’ordine. Appena 13 anni dopo i gesuiti decisero di modificare l’assetto della chiesa per renderlo un simbolo della potenze religiosa e politica dell’ordine. Furono così aggiunte le splendide decorazioni interne fatte da stucchi, marmi intarsiati e dipinti tra cui spiccano i bassorilievi scultorei dell’Adorazione dei pastori e l’Adorazione dei magi di Gioacchino Vitaliano su disegno di Procopio Serpotta.
Attraversando il mercato di Ballarò si giunge a piazza Carmine, un grande allargamento irregolare, dominato dal grande cupolone simbolo della sfarzosa chiesa barocca e dall’annesso convento della chiesa del Carmine Maggiore. La cupola è la più bella in assoluto a Palermo, visibile da ogni parte della città antica si impone allo sguardo dello spettatore. una chiesa barocca annessa ad un convento. La costruzione originaria risale al XIII secolo, voluta dai Carmelitani, che giunsero a Palermo nel XII secolo, ancora prima che giungessero i Padri Gesuiti. La chiesa originaria nel 1626 fu abbattuta e ricostruita tra il 1627 e il 1667 su progetto di Mariano Smiriglio, architetto del Senato palermitano. La facciata fu rifatta nel 1814. Domina su tutto il mercato lo splendido cupolone,simbolo della sfarzosa chiesa barocca e dell’annesso convento, decorato esternamente da stucchi (cosa insolita per una struttura esterna esposta a tutte le intemperie) tra i quali spiccano quattro telamoni che intervallano dei grandi finestroni; la loro presenza è a sostegno della calotta, che culmina con il lanternino, ingentilita da maioliche palermitane smaltate di color verde e nero, colori dello stemma dei Carmelitani.
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Chiesa del Carmine Maggiore
1 Piazza Carmine
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Attraversando il mercato di Ballarò si giunge a piazza Carmine, un grande allargamento irregolare, dominato dal grande cupolone simbolo della sfarzosa chiesa barocca e dall’annesso convento della chiesa del Carmine Maggiore. La cupola è la più bella in assoluto a Palermo, visibile da ogni parte della città antica si impone allo sguardo dello spettatore. una chiesa barocca annessa ad un convento. La costruzione originaria risale al XIII secolo, voluta dai Carmelitani, che giunsero a Palermo nel XII secolo, ancora prima che giungessero i Padri Gesuiti. La chiesa originaria nel 1626 fu abbattuta e ricostruita tra il 1627 e il 1667 su progetto di Mariano Smiriglio, architetto del Senato palermitano. La facciata fu rifatta nel 1814. Domina su tutto il mercato lo splendido cupolone,simbolo della sfarzosa chiesa barocca e dell’annesso convento, decorato esternamente da stucchi (cosa insolita per una struttura esterna esposta a tutte le intemperie) tra i quali spiccano quattro telamoni che intervallano dei grandi finestroni; la loro presenza è a sostegno della calotta, che culmina con il lanternino, ingentilita da maioliche palermitane smaltate di color verde e nero, colori dello stemma dei Carmelitani.